Quanto c’è della nostra unicità nei nostri gusti alimentari? Provo a raccontarvi quelli di Anto.

Le piacevano i funghi al forno. 
Quante scorpacciate in autunno, con Angela che voleva sempre far “assaggiare” uno ad un riluttante Paolo.
Le piacevano anche le castagne, ma un po’ meno…
Cosa odiava a tavola? I carciofi! E non le piaceva il radicchio e l’insalata amarognola. E quindi niente rape purtroppo. Però ci contendevamo i ravanelli, che a Paolo e Angela non piacciono.
Non le piacevano i finocchi stufati di Natale. Io invece avrei voluto che da grande si ricordasse di quel sapore, per me da sempre legato alle feste.
Patatine fritte ne avrebbe mangiate per tutto il giorno e tutti i giorni, se non fosse stato per il nostro intervento limitatore, che era anche per noi che la avremmo accompagnata volentieri. Chissà se lo aveva capito.
Detestava il pesce, anche se alla fine un po ne mangiava… le piacevano le nostre serate a bastoncini e patatine.
Ha sempre amato molto le cozze, cucinate in qualsiasi modo! E i gamberoni… quando si trattava di festeggiare, i gamberoni dovevano essere in tavola. Ma anche i gamberetti andavano bene… una volta a casa di amici ne mangiò anche crudi…
Voleva assaggiare sempre le cose piccanti, però poi facilmente esagerava, ma per non ammetterlo sopportava fino a quando era possibile, salvo poi fiondarsi ridendo sull’acqua per cercare sollievo.
La mattina mangiava poco, un biscotto ed il latte, o ultimamente il succo di frutta. 
Ogni mattina mi abbracciava mentre chiedevo: latte o succo? 
I biscotti erano i cookie americani, poi sono seguiti i krumiri con le gocce di cioccolato. C’è stato in passato il periodo dei muffin della Lidl e delle merendine PaneCiok.
Evidente eccezione a questa regola erano le vacanze: a San Marino con molta soddisfazione fece colazione con l’uovo sodo, ma in genere quando eravamo fuori la colazione era sempre più che abbondante e salata. 
Quanto si arrabbiò con il gestore del B&B di Norcia perché metteva la schiuma nel latte! Il suo latte doveva essere sempre rigorosamente privo di bolle d’aria. Liscio. Chissà poi perché.
La pizza del sabato sera era un appuntamento irrinunciabile, con Coca Cola annessa. E dopo la pizza niente frutta naturalmente!
Le piaceva il tartufo! Anche il formaggio al tartufo, e le patatine al tartufo, insomma qualsiasi cosa che avesse anche un lontano aroma di tartufo.
Non le piacevano le alici sott’olio. Si lamentava sempre se ne andava a finire una nel suo piatto.
In pizzeria scegliere è stato sempre difficile, fosse stato per lei avrebbe assaggiato tutto. Ricordo una volta, eravamo fuori: per un quarto d’ora non riuscì a decidersi (dove eravamo?). Ad un certo punto ha attraversato il periodo “pizza con i gamberetti”, così non doveva leggere tutto il menù.
Le piaceva la cioccolata al lampone della Lidl, e in genere la fondente molto più di quella al latte o bianca, al contrario di Paolo.
Ha sempre bevuto poco, sia a tavola che fuori. Il vino le faceva francamente ribrezzo, la birra l’ha assaggiata ma non le piacque. In compenso alle feste esagerava con la Coca Cola fino a quando poi non stava bene e mi faceva preoccupare.

Testona.

Oggi sono 11 mesi di questo mondo triste senza te.