Antonella nasce l’otto Dicembre 2003 alle otto di sera, nella stanza otto, nel letto otto, con un parto naturale, nell’ospedale Di Venere di Bari Carbonara.

Nasce quasi senza piangere e con gli occhi aperti, evidentemente già curiosa di quel che le si agita intorno, come documenta la prima della lunga serie di foto scattate dai suoi genitori fino ai suoi ultimi giorni.

La mamma lascia il lavoro per starle accanto nei primi anni, passati in casa tra nonni e parenti, tutti ovviamente innamorati di lei. È solo nel 2006, dopo la nascita del fratello Paolo, che Antonella inizia la sua avventura scolastica, con il primo anno di scuola materna.

Il primo giorno è incuriosita dai compagni che piangono perché non vogliono lasciare la mamma. Lei invece è entusiasta di questa novità! Tanti giochi, tanti compagni, il pulmino che viene a prenderla a casa. È così contenta che quasi non vorrebbe tornare a casa, cosa che comprensibilmente ai suoi maestri sembra alquanto sospetta…non c’è dubbio, Antonella è da subito molto indipendente.

Nel 2009 inizia a frequentare la scuola elementare a Valenzano, dove vive con i genitori, e dove continuerà a frequentare la scuola fino al termine delle medie inferiori nel 2017.

Sono anni di passione per la lettura, di libri di mille pagine divorati in un baleno, di storie fantastiche inventate a tavola durante la cena in cui personaggi si rincorrono e si trasformano, purtroppo non lasciando traccia su carta ma solo nella sua fantasia.

I genitori cercano una attività fisica che possa piacerle, per darle una alternativa ai cartoni animati, preoccupati della sua salute: e così si susseguono danza classica, piscina, ginnastica artistica, danza moderna, judo, pallavolo. Ma Antonella è piuttosto pigra, e non riesce ad appassionarsi. Alla fine però trova la sua passione, o forse è la passione che trova lei: il teatro! Per sua stessa iniziativa si iscrive ad otto anni alla scuola di teatro di Dedi Rutigliano, che segue per 4 anni, per passare poi alla scuola di Benedetta Lusito.

Ama il palcoscenico del teatro, ama i suoi compagni di corso e le sue maestre, ama gli applausi del pubblico. Nel frattempo i suoi genitori la accompagnano ad assistere a concerti musicali, balletti, spettacoli teatrali, opere liriche, artisti di strada.

Ovunque ci sia qualcuno che crea arte Antonella è felice di esserci e si sente vicina a quella bellezza. La bellezza che ritrova nelle visite ai musei, durante le domeniche di autunno o nelle vacanze in giro per l’Italia, e nella musica, che è sempre parte delle sue giornate dal mattino alla sera.

Antonella ama gli autori italiani, Samuele Bersani e Caparezza sopra tutti, ma ascolta anche musica internazionale e musica classica. Scopre su internet la stand-up comedy, che ben si concilia con il suo spirito irriverente e ironico, e le giravolte verbali di Alessandro Bergonzoni.

Pur essendo da piccola convinta di essere destinata ad un lavoro molto particolare, l’entomologa, nel tempo si appassiona alla politica, e sceglie al termine delle medie di iscriversi al Liceo Classico Socrate di Bari, che frequenterà fino al giorno della sua morte.

Il suo ultimo pomeriggio lo passa ad un corso facoltativo di diritto: chissà, lei che si appassionava sempre quando c’era da difendere qualcuno vittima di una ingiustizia, forse avrebbe ancora cambiato idea sul suo futuro.

Un futuro che Antonella però abbandona improvvisamente, nella fredda mattina del 28 Novembre 2017.